5G, SIPNEI: “NESSUNA FORMA VITA POTRÀ EVITARE L’ESPOSIZIONE.

pubb. venerdì, 6 Marzo, 2020


NO ALLARMISMO MA FONDAMENTALE SARÀ CAPIRE INTENSITÀ FREQUENZE”,

L’agenzia di stampa DIRE pubblica la prima di alcune interviste a Francesco Bottaccioli sui contenuti del prossimo congresso nazionale. Bottaccioli illustra il tema scottante della nuova tecnologia 5G che sarà affrontato in sede congressuale da Fiorella Belpoggi direttrice dell’Istituto di ricerca Ramazzini di Bologna, una eccellenza internazionale.

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(DIRE) Roma, 20 feb. – “Se i piani del settore delle comunicazioni per il 5G si realizzeranno, nessuna persona, animale, uccello, insetto o pianta sulla terra sarà in grado di evitare l’esposizione 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, a frequenze decine o centinaia di volte maggiori di quelle esistenti oggi. Non ci sarà alcuna possibilità di fuga in nessun luogo del pianeta, questa è la dimensione del fenomeno del 5G”.

A parlarne è Francesco Bottaccioli, presidente onorario e fondatore della Società italiana di psico neuro endocrino immunologia (Sipnei), intervistato dall’agenzia Dire sulle tematiche del IV congresso della Societa’, atteso nel capoluogo toscano tra il 20 e il 22 marzo prossimo.
Il 5G, che in sede congressuale verrà trattato dalla direttrice dell’Istituto Ramazzini di Bologna, Fiorella Belpoggi, e’ un tema che oggigiorno interessa e angoscia sempre più l’opinione pubblica. Il problema centrale, illustra l’esperto, non e’ relativo ll’implementazione o meno della tecnologia stessa. “Ne’ io ne’ Belpoggi, infatti, sosteniamo che allora ci ammaleremo tutti di tumore. Il discorso e’ un altro- continua- e riguarda l’intensità della frequenza, il tipo di esposizione di ognuno di noi e non solo”.

Questo avanzamento, infatti, “non riguarda soltanto noi, ma tutte le forme viventi del pianeta”. È indubbio, ci tiene a precisare Bottaccioli, che siamo di fronte a “un avanzamento tecnologico spettacolare, che ha anche dei vantaggi. E questo è fuori discussione perché la nuova connessione e’ virtualmente totale, globale, per connettere non solo le persone ma anche le cose. Tutto ciò- continua il presidente onorario Sipnei- avrà dei vantaggi enormi sulla salute, sulla possibilità di interventi a distanza, sul miglioramento eccezionale delle capacità diagnostiche. Quindi probabilmente non è possibile dire no, tornare indietro. È un avanzamento che però va gestito, perché può anche avere delle conseguenze molto negative”. Ciò che è certo, è che non è il caso “di sollevare allarmismi o discorsi di carattere luddistico” (il movimento luddista nasce in Inghilterra a fine XIX e prevede il sabotaggio da parte di membri della classe operaia dei mezzi di produzione, ndr).

La necessità, però, sembra quella “di avvertire la società e l’intero mondo che questo livello di esposizione potrebbe creare dei guai. Sotto il profilo tecnico, infatti, dovremmo ragionare- illustra Bottaccioli- su quale sia il livello di esposizione che giudichiamo possa garantire da un lato l’avanzamento della tecnologia, e dall’altro anche un minimo di sicurezza”.
Il 5G è un tema che “deve essere pubblico- ribadisce- di dibattito pubblico. Non può essere gestito nel chiuso delle stanze dei governi o delle società tecnologiche che creano le strutture. È un tema che va affrontato in modo molto serio e documentato” proprio come accadrà in occasione del congresso, “fornendo un contributo- conclude il filosofo della scienza- sia alla comunità scientifica che a operatori e cittadini”.
(Cam/ Dire)