Genere e stress lavorativo

pubb. sabato, 23 Marzo, 2019


Il libro, a cura di Paola Conti, con capitoli di Francesco Bottaccioli e Marina Risi, mira a fornire indicazioni, riflessioni e informazioni utili all’applicazione del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 mod. dal D.Lgs. 106/09 (il cosiddetto testo Unico sulla sicurezza sul lavoro) in “ottica di genere”, attenta alle specificità di età, provenienza geografica e culturale.
Adottare una prospettiva di genere nella prevenzione e disegnare la ricerca correlata come strumento di conoscenza delle specificità femminili e maschili è infatti, a norma di legge, una necessità e nel contempo una straordinaria occasione per ri-pensare una salute a misura di donna e di uomo nei luoghi di lavoro: delle tante donne e dei tanti uomini accomunati dal genere di appartenenza, ma resi unici dalla irriducibile singolarità di condizione oggettiva e di percezione soggettiva.

Affrontare il tema della salute sul lavoro, tenendo concretamente conto di tali peculiarità può significare, allora, spostare il focus dell’attenzione dalla sola evasiva oggettività e staticità del “rischio” tout court alla creazione, adattiva e dinamica, delle condizioni “dell’essere in buona salute”, con la conseguenza di poter andare a ricercare e valutare l’impatto sulla salute apportato dalle diverse variabili di contesto (in ottica di genere) di tipo: organizzativo, produttivo e di gestione delle risorse umane.
Il libro approfondisce il tema dei rischi psicosociali e stress lavoro correlati e invita ad una riflessione complessa, introducendo un approccio interdisciplinare alla salute, anche attraverso il contributo della PNEI, della medicina di genere, dell’equità organizzativa, analizzando i fattori che maggiormente condizionano la vita di donne e uomini in ambito lavorativo e che possono avere ripercussioni sulla loro salute, sottoponendoli a sollecitazioni fisiche e psicologiche tali da indurre uno stato di “assenza di benessere” inteso, anche e soprattutto, come assenza (reale o percepita) di possibilità di scelta.

Dalla ricerca sullo stress è emersa una nuova visione del funzionamento dell’organismo umano fondata sulle interrelazioni tra i grandi sistemi biologici dell’organismo e la psiche. La metafora scientifica che orienta questa ricerca è quella della rete, del network. L’organismo è visto come una totalità strutturata e interconnessa. Genere e network umano sono, dunque, due paradigmi interpretativi profondamente correlati che rappresentano, dal punto di vista epistemologico, due tautologie che si rendono necessarie per superare le semplificazioni ed inquadrare il tema della salute con un respiro proprio della complessità. Richiamano il pensiero analogico, il complesso, l’interdisciplinare. Evocano tipi di sensibilità, di sapienza, di competenze, di profondità e, non ultimo, scelte di tipo etico e volontà di azione.

Le criticità su cui è necessario operare non possono essere, infatti, affrontate con approccio univoco e in base a strategie completamente definite dall’alto. Al contrario, è utile attivare le soggettività degli attori e la loro capacità di applicare le soluzioni identificate secondo modalità gestibili a wlivello organizzativo ed individuale.

a cura di Paola Conti, Genere e stress lavoro-correlato: due opportunità per il “Testo Unico” Verso l’elaborazione di linee guida, 2009

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