L’evoluzione in quattro dimensioni

pubb. sabato, 23 Marzo, 2019


È arrivata, grazie alla UTET, la traduzione italiana di un libro molto importante, pubblicato da MIT Press nel 2005, che dimostra la maturità di una svolta radicale nel modello teorico di riferimento della biologia. Eva Jablonka e Marion J. Lamb, biologhe di formazione che hanno dedicato la loro carriera scientifica alla biologia teorica e alla filosofia della biologia, dimostrano in modo convincente che è assolutamente sbagliato concepire l’evoluzione umana in termini di mutazioni genetiche casuali. L’evoluzione umana è il frutto della combinazione di quattro dimensioni.

Quella genetica, quella epigenetica, quella comportamentale e quella culturale. Tra ognuna di queste dimensioni c’è interazione. Di grande interesse la parte sull’epigenetica che viene ripercorsa dagli studi pionieristici di Conrad Waddington fino alle ricerche più recenti. Il bersaglio polemico esplicito del libro è la sintesi neodarwiniana degli anni ’40 e la sua principale estensione in campo genetico: “il dogma centrale”, enunciato da Francis Crick alla fine degli anni ’50 del secolo scorso, che ha fondato la visione riduzionista e “genecentrica” (Dawkins) che ha dominato l’ultimo mezzo secolo. Molto interessante la Prefazione di Marcello Buiatti, genetista teoretico, che, sempre per UTET, ha pubblicato Il benevolo disordine della vita, un libro da leggere assieme a questo. (f.b.)

Eva Jablonka, Marion J. Lamb,
L’evoluzione in quattro dimensioni.
Variazione genetica, epigenetica, comportamentale e simbolica nella storia della vita, UTET, Torino 2007

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