Polmonite da coronavirus nCov-2019 Wuhan – Fatti e prevenzione

pubb. sabato, 1 Febbraio, 2020


di Mauro Bologna – Professore di Patologia Generale, Università dell’Aquila
Presidente SIPNEI
L’Aquila, 31 gennaio 2020

Siamo ormai in una pandemia mondiale dichiarata, sostenuta dalla diffusione del virus nCov-2019.
Dobbiamo essere tutti preparati ad affrontare il rischio di contagio, senza paura e conoscendo alcuni fatti essenziali.
I media ed i social network, al solito, sono pieni di allarmismi e di false notizie, per cui riuscire a selezionare i consigli razionali migliori e scientificamente più giustificati risulta spesso molto difficile.
La non conoscenza dei fatti scientifici può essere davvero pericolosa, per la sanità pubblica, per il benessere psico-fisico individuale e per la convivenza sociale.

Le fonti scientifiche autorevoli e tempestive (World Health Oganization -WHO www.who.int – Centers for Disease Control -CDC- www.cdc.gov – The Lancet – www.thelancet.com – New England Journal of Medicine – www.nejm.com ), per citare solo alcune di quelle principali, sono già da qualche giorno piene di informazioni preziose ed aggiornate da cui si può trarre qualche elemento pratico davvero essenziale, che qui sintetizzo, anche alla luce della mia esperienza di medico studioso di cause biologiche di malattia (vedi ad esempio il saggio “Pandemie – virologia, patologia e prevenzione dell’influenza” di Mauro Bologna ed Aldo Lepidi, Bollati Boringhieri editore, 2010).

L’epidemia di polmonite letale causata da un nuovo ceppo di cornavirus (Wuhan nCoV) si è diffusa a partire da un contagio animale-uomo avvenuto in dicembre 2019 nel mercato di animali vivi e di alimentari (soprattutto pesce, Hunan wholesale seafood market) della città di Wuhan (11 milioni di abitanti, provincia di Hubei, Cina centrale). Il nuovo virus ha quindi acquisito la capacità di passare da uomo ad uomo ed ha totalizzato in gennaio 2020 un numero di casi in rapida crescita, con esito letale (da polmonite virale bilaterale grave) nel 2,2 per cento circa dei soggetti ammalati. In Cina vige da secoli la proverbiale consuetudine di poter “mangiare tutto quello che vola, tranne gli aereoplani, e tutto quello che ha quattro zampe, tranne le sedie”.

I numeri sono in rapida evoluzione, per quella che la WHO ha dichiarato in data 30 gennaio essere un’emergenza di sanità pubblica di interesse internazionale (public health emergency of international concern – PHEIC). Ma al momento sembra che nell’epidemia attuale la letalità sia inferiore a quella di altre celebri epidemie da coronavrus (la SARS, Severe Acute Respiratory Syndrome, del 2002-2003, che ebbe una mortalità di ben 9,6 per cento e la MERS, Middle-East Respiratory Syndrome, con il 34 per cento circa) che non hanno tuttavia mai raggiunto una diffusione pandemica come l’epidemia attuale.

Trasmissione. Come altri virus che interessano le vie aeree (coronavirus, rinovirus, virus influenzali) la trasmissione da malato a sano avviene attraverso le “goccioline” respiratorie che emettiamo parlando, tossendo o starnutendo. Le mani ricevono le goccioline (magari per coprire la bocca nella tosse e nello starnuto) e le trasferiscono agli oggetti (maniglie, sostegni nei mezzi pubblici, stoviglie) o attraverso i rapporti sociali (strette di mano).
Per la naturale abitudine che abbiamo di toccarci il naso, la bocca e gli occhi, dalle mani le particelle virali passano alle vie aeree dove possono causare infezione nel soggetto sano. E così via …

Incubazione e sintomi. Il virus nCoV-2019 Wuhan ha un periodo di incubazione che si calcola al momento attuale compreso tra 5 e 14 giorni (tempo di insorgenza dei sintomi dopo il contagio). Con il progredire della pandemia tali valori potrebbero variare, ma questa è al momento la stima più attendibile. La quarantena dei casi sospetti dovrebbe durare dunque almeno 14 giorni, per assicurarsi che il potenziale ulteriore contagio non avvenga. Si sa anche che esistono soggetti che non ammalano e che possono essere veicolo del virus (tra questi molti bambini, attualmente). Chi ammala delle forme più gravi e letali di polmonite bilaterale sono soprattutto soggetti di sesso maschile (56%) di età adulta o avanzata (mediana 59 anni) e con problemi cardiaci o con malattie debilitanti in atto (tumori).
La maggior parte dei soggetti accusa invece sintomi lievi o moderati, di tipo respiratorio, con febbre, tosse, dispnea, dolori muscolari, del tutto simili ad una comune influenza. Da ricoverare rapidamente sono i soggetti con dispnea grave, su cui accertare la presenza di RNA virale specifico (test molecolari disponibili già da alcune settimane). Tutti i soggetti con sintomi lievi dovrebbero invece rimanere a casa, riducendo le occasioni di contagio e senza affollare le strutture sanitarie.

Prevenzione. Consiste nell’evitare di far arrivare il virus alle vie respiratorie. Dunque proteggendo con una mascherina l’ingresso dell’aria (nei luoghi pubblici ed in quelli affollati) ed evitando di portare le mani contaminate al naso o alla bocca. In questo la mascherina è efficace, ma non al 100%, ma certo non lo è se con le mani si tocca il naso sotto la mascherina (magari per un banale prurito).

Lavarsi le mani. Fondamentale è il lavaggio delle mani, più volte al giorno e soprattutto dopo contatti sociali (mezzi pubblici, maniglie toccate da molte persone diverse). Se non si ha acqua e sapone a disposizione, usare i disinfettanti liquidi in confezione tascabile, da potare sempre con sé.
Vaccino. Non è ancora disponibile un vaccino contro il virus nCoV-2019 Wuhan, ma l’intensa attività di ricerca già in atto potrebbe offrirci presto questa preziosa soluzione al problema della diffusione della malattia.

Terapia. Non esistono farmaci antivirali attivi contro il virus nCoV-2019 Wuhan. Gli antibiotici non sono efficaci contro i virus. Dunque al momento disponiamo solo di terapie sintomatiche generiche e di terapie d’emergenza respiratoria, come le unità di terapia intensiva, cui si deve necessariamente ricorrere (se disponibili) per i casi di polmonite grave.
Lavarsi le mani in modo accurato e “scientifico” rappresenta la misura preventiva più importante. Lavarsi le mani frettolosamente serve a poco. L’insaponamento, abbondante ed accuratamente portato in tutte le pieghe delle dita, deve durare almeno venti secondi, prima di risciacquare.

Insomma, alla luce di quanto detto, risulta importante conoscere i fatti, prevenire il contagio (starnutire in un fazzoletto di carta da eliminare rapidamente in un cestino), e soprattutto usare con intelligenza e consapevolezza le risorse semplici come lavarsi le mani, evitare i luoghi affollati e, se occorre, indossare una mascherina respiratoria generica, che non offre tuttavia sicurezza assoluta.